da "L'Azione Umana", di Ludwig von Mises, 1949, pag. 655-656
Per come si è sviluppata negli ultimi duecento anni nell'ambito della civiltà occidentale, la storia del capitalismo mostra un costante aumento del tenore di vita dei salariati.
Caratteristica del capitalismo è la produzione su vasta scala per il consumo di massa diretta dagli individui più energici e lungimiranti, instancabilmente protesi al miglioramento.
La sua forza propulsiva è il motivo del profitto, che costringe l'uomo d'affari a fornire ai consumatori agi crescenti, migliori e a minor costo.
Un'eccedenza dei profitti sulle perdite può verificarsi soltanto in un'economia progressiva e nella misura in cui migliora il tenore di vita delle masse.
Il capitalismo è perciò il sistema in cui le menti più acute e più agili sono spinte a impegnare il meglio delle loro capacità per il benessere di una maggioranza composta da indolenti.
Nel campo dell'esperienza storica, é impossibile ricorrere alla misurazione.
Poiché la moneta non è una misura del valore e della soddisfazione, essa non può essere utilizzata per confrontare il tenore di vita di persone vissute in diversi periodi di tempo.
Tutti gli storici il cui giudizio non sia turbato da preconcetti romantici ammettono tuttavia che lo sviluppo del capitalismo ha moltiplicato i beni capitali su una scala largamente superiore al contemporaneo aumento del numero della popolazione.
Il rapporto dei beni capitali rispetto alla popolazione totale, e anche rispetto ai lavoratori, e oggi immensamente più elevato di quello di cinquanta, cento o duecento anni fa.
Nello stesso tempo, c'è stato un colossale aumento della quota che i salariati ricevono dall'ammontare totale delle merci prodotte, ammontare di per sé stesso molto maggiore del passato.
Se confrontato con le condizioni di vita dei tempi passati, il miglioramento del tenore di vita delle masse è miracoloso.
In quei felici tempi antichi, anche le persone più ricche conducevano un'esistenza che, rispetto al tenore medio di vita dei lavoratori americani o australiani di oggi, deve essere considerato misera.
Ripetendo in modo inconsapevole le favole degli ammiratori del Medioevo, Marx ha sostenuto che il capitalismo tende inevitabilmente a impoverire sempre più i lavoratori.
La verità è che il capitalismo ha rovesciato il corno dell'abbondanza sulle masse dei salariati, che spesso hanno fatto il possibile per sabotare l'adozione di quelle innovazioni che hanno reso più confortevole la loro vita.
Se fosse costretto a vivere nel castello di un signore medievale, privo di tutti i servizi domestici e di tutti gli altri strumenti che egli dà per scontati, un lavoratore americano sarebbe davvero a disagio !
Comments