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86 - LEGGE CAUSALE E NATURA DEI BENI

Da “Principi fondamentali di economia”, di Carl Menger, 1871, pag.49-51

Tutte le cose sottostanno alla legge causale.

Questo grande principio non ammette alcuna eccezione, e invano cercheremmo esempi in contrario nel campo dell’empiria.

Il progressivo sviluppo umano non tende a mettere in discussione questo principio, ma piuttosto a confermarlo e ad ampliare sempre più la conoscenza del suo ambito di validità: così, il suo riconoscimento indiscusso e crescente è connesso al progresso umano.

Anche la nostra stessa personalità ed ogni suo stato fanno parte di questa grande connessione universale, e il passaggio della nostra persona da uno stato ad un altro diverso non è pensabile che sotto la legge causale.

Quando, dunque, la nostra persona passa dallo stato di bisogno allo stato di bisogno soddisfatto, devono esservi per tale mutamento cause sufficienti.

Ciò significa o che le forze che agiscono nel nostro organismo rimuovono lo stato precedente, o che su di noi agiscono fattori esterni, capaci per loro natura di provocare quello stato che definiamo “soddisfazione“ dei nostri bisogni.

Definiamo utilità quelle cose che hanno la capacità di essere poste in rapporto causale con la soddisfazione dei bisogni umani, mentre se oltre a riconoscere questo nesso causale abbiamo anche il potere di impiegare di fatto le stesse cose per soddisfare i nostri bisogni, le definiamo beni.

Pertanto, affinché una cosa si trasformi in un bene, o in altre parole affinché acquisti il carattere di “bene”, è necessaria la contemporanea presenza dei seguenti quattro presupposti:

1. un bisogno umano

2. che la cosa abbia proprietà tali da renderla capace di entrare in rapporto causale con la soddisfazione di tale bisogno

3. il riconoscimento di tale rapporto da parte dell’uomo

4. la disponibilità della cosa, in modo da poterla effettivamente impiegare per la soddisfazione del bisogno in questione

Soltanto quando si ha il concorso di tali presupposti una cosa può divenire “bene”, e dove anche uno solo di essi manchi, essa non può più acquistare il carattere di bene; se poi li possiede tutti ma uno viene a cadere, essa perde immediatamente la qualifica di bene.

Una cosa perde dunque il carattere di bene in primo luogo quando, a causa di un mutamento nell’ambito dei bisogni umani, accade che non è più presente alcun bisogno alla cui soddisfazione è atta la cosa stessa.

Lo stesso avviene, in secondo luogo, quando per mutamento nelle proprietà di una cosa, essa perde la capacità di entrare in rapporto causale con il soddisfacimento di bisogni umani.

In terzo luogo, Il carattere di bene di una cosa si perde se viene a mancare il riconoscimento del suo nesso causale con il soddisfacimento di bisogni umani.

Infine, in quarto luogo, ciò avviene anche quando gli uomini perdono la disponibilità della cosa, così da non poterla utilizzare immediatamente per la soddisfazione dei loro bisogni e non posseggono i mezzi per ricondurla in proprio potere.

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